Il digiuno…”non di solo pane vivrà l’uomo”

La primavera sta arrivando e con essa il cambio della stagione. Dobbiamo lasciare il vecchio e fare lo spazio al nuovo. La natura si risveglia e si trasforma. 

Nel passato l’uomo si preparava  a questo passaggio con un breve digiuno, una pratica naturale che influisce positivamente e purifica: il corpo, la psiche e lo spirito. Al sud d’Italia era uso fare il digiuno quando si abbandonavano le case invernali di paese per spostarsi nelle località di campagna dove si coltivava la terra. Dimentichiamo, ormai, che il digiuno è il più antico e naturale meccanismo di guarigione. Animali malati lo fanno istintivamente, noi no, nell’era dell’abbondanza di cibo l’astinenza da esso è molto poco popolare      e, diciamolo, siamo molto poco istintivi anche noi. 

Il digiuno 

Il digiuno ha un significato spirituale in tutte le religioni. Per i musulmani è una pratica che rafforza l’autocontrollo, ebrei la usano per l’espiazione dei peccati e per il lutto o la supplica, mentre nel cristianesimo Gesù digiuna per 40 giorni vincendo le più grandi tentazioni. 

Ma cosa succede al nostro corpo quando digiuniamo? Inizia un processo di purificazione davvero straordinario che raggiunge ogni nostra cellula e tessuto. Buttiamo il vecchio, quello che non serve o è malfunzionante: cellule morte, pre-cancerogene, fibre muscolari ossidate, metaboliti e microbi. Via tutto! Viene purificato il sangue da tutte le sostanze dannose che vi circolano contrastando la tossiemia e ristabilendo un pH corretto che molto spesso tende a essere troppo basso e l’acidosi è un terreno fertile per ogni malattia. Gli organi e le ghiandole riposano e si rigenerano. Gli antichi Greci leggendari per il loro corpo sano e robusto digiunavano per stare in salute e per aumentare la longevità e avevano ragione. Non è un mistero che il digiuno stimoli      la produzione delle sirtuine: particolari proteine dotate di attività enzimatica in grado di riparare le cellule. Le sirtuine sono chiamate anche “ormoni della longevità”

Una pratica complessa

Il digiuno comunque è una pratica complessa e va sempre valutato lo stato di salute individuale insieme a un medico o nutrizionista. Un consiglio che posso dare      è quello di bere molta acqua e tisane oppure infusi di acqua, erbe aromatiche, sedano e qualche pezzetto di frutta. L’idratazione è molto importante.

Non è facile decidere di iniziare questa pratica, magari un giorno ogni due settimane è un compromesso che possiamo accettare. Il digiuno è molto personale e intimo, ci costringe al dialogo con noi stessi, a guardarci dentro e scoprire chi siamo e quali sono le nostre risorse intrinseche. Aprite la finestra e respirate l’aria primaverile, un’aria fresca e profumata di “nuovo”. Come potreste esserlo voi dopo un breve digiuno.